QUANDO SEMPLIFICAZIONE NON VUOL DIRE MIGLIORAMENTO

QUANDO SEMPLIFICAZIONE NON VUOL DIRE MIGLIORAMENTO

CSDinforma settembre 2022 – articolo 2


Andando a consultare l’Albo Pretorio online si apprende che in data 18 luglio è stato rilasciato il Permesso di costruire per “Ristrutturazione edilizia con demolizione dell’esistente fabbricato produttivo, per la realizzazione di tre palazzine residenziali con adeguamento sismico ed adeguamento energetico“, nell’immobile con accesso da Via Sormani n. 40 a Cologno Monzese.

Fin qui nulla di strano, se non fosse che questo fatto è emblematico, dimostra chiaramente ciò che abbiamo sostenuto col nostro comunicato stampa all’indomani dell’approvazione del PGT firmato Rocchi (https://www.colognosolidaledemocratica.it/wordpress/approvata-la-variante-del-pgt/) che riportava le motivazioni per cui CSD ha votato contro alla revisione generale del PGT: 1. La proposta semplifica notevolmente l’attività edilizia del privato, lasciandogli grande discrezionalità e libera scelta in fatto di contropartita alla Città pubblica, nella quasi totale assenza di una regia politica e trasparente. Il Comune, in nome della “semplificazione”, non pone nessun vincolo e si “accontenta” di incassare gli oneri di urbanizzazione. Di fatto non guarda alla cittadinanza ma agli interessi dei costruttori. In sintesi: un piano estremamente sbilanciato. 2. C’è un aumento di costruzioni con destinazione d’uso residenziale. 3. La pianificazione attuativa e/o convenzionata, che dà più potere contrattuale al comune, è stata ridotta sempre in nome della “semplificazione”.

Per rendersene conto basta fare un confronto del tipo di “trattamento” riservato all’area in esame.

Il vecchio PGT (cosiddetto PGT Soldano) imponeva un piano urbanistico attuativo (procedura di competenza della giunta e condivisa con la città mediante la pubblicazione nell’albo) secondo cui l’operatore aveva diritto a trasformare l’area da industriale a residenziale in cambio di un “decongestionamento” dell’area (spostando parte della volumetria in altro ambito a Cologno sud) e della sistemazione delle aree pubbliche limitrofe a scomputo oneri. Avrebbero dovuto essere realizzati a carico dell’operatore la realizzazione e riqualificazione di una serie di aree pubbliche attrezzate e a verde: parco di viale Marche, parcheggio pubblico di almeno n. 100 posti auto e parco verde in via Monte Rosa, parco retrostante a Villa Casati, due parcheggi esistenti davanti alla sede comunale; realizzazione di tutti i percorsi ciclopedonali individuati nella scheda d’ambito. Il piano attuativo avrebbe dovuto essere accompagnato da un progetto con soluzioni di elevato livello qualitativo e con l’impiego di materiali di pregio, in linea con il limitrofo nucleo di antica formazione del centro.

Il nuovo PGT (cosiddetto PGT Rocchi) non chiede nulla di tutto ciò e rende possibile realizzare l’insediamento residenziale con un semplice titolo edilizio, in questo caso appunto il permesso di costruire, con corresponsione del contributo di costruzione che sarà poi utilizzato dal comune per realizzare opere pubbliche previste ogni anno dal relativo piano triennale. Tra queste però sono scomparse le opere riguardanti le aree di via Monte Rosa. Quindi, è vero che ci sono pur sempre gli oneri che entrano in cassa, ma la città nel frattempo ci ha rimesso: alcune opere pubbliche utili e necessarie non verranno mai realizzate e gli oneri incassati andranno a soddisfare le esigenze del momento.

Per capire meglio la logica dei piani attuativi

riportiamo gli esempi concreti che abbiamo in città: la costruzione delle abitazioni di via Longarone hanno permesso la realizzazione della palazzina dove c’è la posta e il recupero dell’antica Pieve di San Giuliano e dell’area intorno (piano del 2005), la nuova palazzina di via Piave ha permesso la riqualificazione dell’asse tra Millepiedi e stazione MM centro (2009), le nuove palazzine di via Guido Rossa hanno permesso la sistemazione del Parco Berlinguer e il rifacimento della copertura della scuola materna Volta (piano del 2014), il nuovo Lidl ha permesso la sistemazione dell’asse viario corso Roma-via Dante (piano del 2018).

Pieve di San Giuliano
parco Berlinguer
Via Piave

Con la deregulation targata Rocchi tutto questo è stato ridotto sia in termini di quantità che di qualità. In termini economici il vantaggio per la proprietà privata, a scapito di quella pubblica, è di centinaia di migliaia di €, grazie a Rocchi che ha spacciato queste modifiche come “semplificazione”. Con l’edilizia ferma nessuno se ne accorgeva ma ora che il settore è stato sostenuto con i bonus, le rendite di posizione (come si chiamavano una volta) saltano fuori. Intanto i problemi urbanistici della

città permangono irrisolti, “si vive alla giornata”, senza alcuna attenzione per la salvaguardia dei beni comuni. Il PGT di Rocchi consente ai privati di risparmiare risorse (aumentando i loro profitti) e scarica sul Comune (quindi sui cittadini) i costi della manutenzione e gestione del patrimonio pubblico.

di Luisa Zontini ▪

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