LE BUONE RAGIONI PER VOTARE CSD

LE BUONE RAGIONI PER VOTARE CSD

CSDinforma aprile/maggio 2023 – articolo 3


Chiediamo ad elettori ed elettrici di votare CSD per aiutarci a proseguire con impegno e passione il nostro lavoro politico e sociale nella città. Di seguito le buone ragioni per sostenerci.

Il punto di partenza per CSD è che il centro sinistra se vuole essere concretamente forza di governo e attore di un progetto di cambiamento della città deve guardare in faccia la realtà (come non ha saputo o voluto fare dopo la sconfitta del 2020) e dentro se stesso (con la capacità di innovare i metodi e i contenuti della sua politica e puntando su volti nuovi, giovani e donne).

L’analisi dei mutamenti sociali intervenuti nella città e dei bisogni della società colognese aiuta ad affrontare le ragioni della crisi della politica (e del C/S in particolare) e serve a ricostruire un tessuto fatto di reti, relazioni sociali, gruppi di cittadini che si muovono collettivamente.

CSD per costruire il proprio orizzonte politico di riferimento ha sempre cercato di rispondere ad alcune domande. Con quali strati sociali si vuole parlare? Quali settori si vogliono rappresentare? Ci sono diritti inespressi dai cittadini da far emergere? A quali bisogni si vuole dare risposte?

Dobbiamo fare un’analisi e una mappatura del blocco sociale, economico e di interessi che si è coagulato attorno a Rocchi e ne ha determinato il successo elettorale nel 2020 (58,56% dei voti). Veramente pensiamo che si tratti sol-tanto della traduzione locale del vento di destra che già allora soffiava in Italia? Il successo di Rocchi & C. non si può spiegare solo con il consenso popolare per le sagre e le varie feste (la politica culturale di Dania Perego).

Nella società colognese esiste ed è ben radicata un’adesione ideale ai valori del populismo e del nazionalismo che la destra interpreta molto bene con gli slogan “prima gli italiani” e “aiutiamoli a casa loro”. Bisogna aggredire questi valori e dimostrarne la pericolosità e la negatività. E’ pur vero che a Cologno esistono tensioni sociali e problematiche legate alla povertà, al diritto alla casa, alla mancanza di lavoro (soprattutto fra i giovani). Queste tensioni però non cercano e non trovano rappresentanza politica e quindi la loro conflittualità sociale risulta molto debole.

La sanità è un caso concreto di questi comportamenti: tutti si lamentano della gestione negativa della Pandemia, delle liste d’attesa, dei costi elevati del Sistema Sanitario però Fontana e la Destra vincono le elezioni e governeranno per altri 5 anni la regione.

Le proposte di CSD: Avvio di iniziative comunali per il rilancio della sanità pubblica in coordinamento/collaborazione con l’ATS e il Terzo Settore. Partenza operativa della Casa della Salute avviando i servizi centrati sul lavoro di medi-ci/infermieri, assistenti sociali, specialisti e operatori sul territorio. Affrontare con un lavoro multidisciplinare e in una logica di rete i problemi clinici, assistenziali e socio-economici dei pazienti.

Poco sappiamo, ed è un tema da approfondire, sull’intreccio di interessi economici che ha sostenuto Rocchi e che è stato al centro della crisi della sua Giunta. La vicenda degli appalti e forniture legati a Fiera Milano esplosa nell’estate 2022 coinvolgendo vari esponenti di Fratelli D’Italia è solo la punta di un iceberg che ha rivelato i legami fra esponenti politici colognesi e gruppi che utilizzano la politica (e le istituzioni) per i loro affari. Ma chi e cosa c’è veramente dietro le operazioni edilizie “sbloccate” dal nuovo PGT di Rocchi cancellando regole e vincoli? Pensate che sia un caso che l’area Torriani sia stata venduta all’asta con un incremento da 3,3 a 5 Milioni di Euro avendo tolto il Piano attuativo che prevedeva la realizzazione di opere pubbliche a fronte degli incrementi di volumetria? Tutti i finanziamenti fatti arrivare dalla Lega a Cologno cosa si portano dietro in termini di appalti, imprese cui affidare i lavori, ecc.? La riforma del Codice degli appalti voluta da Salvini che riduce i controlli e favorisce gli affidamenti diretti di certo non aiuta una gestione trasparente delle opere pubbliche.

Le proposte di CSD: Partecipazione attiva ad Avviso Pubblico, la rete degli enti locali che promuove la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Istituzione dello sportello antiusura e di un Osservatorio della Legalità.

E’ provocatorio affermare che a Cologno c’è un blocco di potere che comprende alcuni esponenti dell’ultima Amministrazione, centri economici a partecipazione pubblica che si sono organizzati per gestire determinati servizi ed operazioni dove girano flussi economici importanti (raccolta rifiuti e impianti collegati, impianti termici pubblici), comunità energetiche e riorganizzazione dei servizi distributivi dell’energia?

Le proposte di CSD: Vanno ricontrattate le modalità di partecipazione del Comune a Società ed Enti gestori di servizi (Rifiuti, Energia, Gestione Acque, ecc.). Creazione di un nuovo rapporto con la Città metropolitana a partire dalla col-locazione geografica di Cologno (Tangenziali, Fiume Lambro, sistema della mobilità dolce, Impianti di Trattamento Rifiuti ed Economia Circolare).

CSD ha inoltre contribuito al Programma del Candidato Sindaco Stefano Zanelli formulando proposte su temi importanti come la casa, il lavoro, i diritti e il supporto alle persone fragili, l’ambiente, cultura, giovani e gestione del territorio.

8 anni di governo della Destra sfociati nel Commissariamento a causa di divisioni, scontri e incapacità amministrative hanno lasciato il segno. Opere annunciate e non realizzate, taglio dei servizi nei settori dove la fragilità dei cittadini è maggiore (casa, servizi sociali, scuola). Aumento delle tasse per le fasce più povere della popolazione (Rocchi ha eli-minato l’esenzione IRPEF per i redditi sotto i 15.000€), approvazione di un PGT che ha cancellato regole e vincoli per i costruttori aumentando le volumetrie edificabili ed eliminando l’housing sociale (case per giovani, anziani e famiglie a reddito medio/basso).

Diciamo basta a un modo di governare basato su logiche spartitorie (“cosa c’è per me?”), scontri tra gruppi di interessi e incapacità amministrative. Diciamo basta a una gestione del bene comune fatta di promesse mancate, sprechi gestionali ed eventi effimeri che non fanno crescere una vera cultura popolare nella città.

Il 14-15 Maggio VOTA Stefano Zanelli Sindaco, VOTA Cologno Solidale e Democratica.


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