UN PGT AL RIBASSO

UN PGT AL RIBASSO

Il Piano di Governo del Territorio (PGT) stabilisce se e dove si può costruire in città, se e quanto si deve dare alla città, se e come saranno soddisfatti i fabbisogni sociali della città. Tutti gli interventi, anche i più semplici (sistemare la casa, costruire una tettoia in giardino, prenderti cura di un’aiuola o realizzare qualche infrastruttura pubblica) e qualsiasi altra operazione che abbia a che fare col territorio devono sempre confrontarsi con questo documento programmatorio strategico fondamentale per la città.

La variante generale al PGT che è stata proposta (in modo molto silenzioso nei confronti dei cittadini) dall’attuale amministrazione comunale semplifica sì notevolmente l’attività edilizia, ma lascia al privato grande discrezionalità e libera scelta in fatto di contropartita alla Città Pubblica, nella quasi totale assenza di una regia pubblica chiara e trasparente.

Questo orientamento produrrà estreme difficoltà alla gestione del Bene Comune perché Cologno è una città con numerosi problemi territoriali di natura pubblica molto complessi.

Ne ricordiamo alcuni. Gli elettrodotti sono tanti e sono visibili dappertutto. La tangenziale è una ferita che taglia in 2 la città. Le famiglie in attesa di una casa a costi accessibili e sociali sono ancora tante. Le aree e gli edifici abbandonati sono numerosi e provocano spesso emergenze igienico-sanitarie.

Nella variante generale al PGT, adottata lunedì scorso, sono poche le azioni e le premialità che sono state previste per incentivare la risoluzione di questi gravosi problemi della “città pubblica”. Manca completamente l’obiettivo di interramento di elettrodotti che apporterebbe notevole beneficio alla città e ai cittadini. La realizzazione di housing sociale, che darebbe maggior tutela e sicurezza alla collettività, è soggetta ad una forte discrezionalità sia del privato che dell’amministrazione pubblica, senza alcuna certezza di trasparenza e di soddisfacimento del fabbisogno cittadino. Bene le cosiddette “Dorsali verdi” ma sono insufficienti per promuovere la cultura dell’ecologia profonda, di cui il nostro ambiente ha estremamente bisogno. La presenza di sole piste ciclabili e alberature lungo i percorsi di attraversamento della città non bastano per definire Cologno una città a impatto 0.

Cologno Monzese ha bisogno di un PGT che dedichi più risorse alle periferie, in cui lo sviluppo dei quartieri più attrattivi si trasformi in una risorsa per i quartieri più difficili, in cui il patrimonio pubblico diffuso sia recuperato e messo al servizio della collettività, che preveda Convenzioni quadro con pattuizioni specifiche che tengano insieme funzioni private e funzioni pubbliche, che consideri l’Edilizia Sociale una componente normale della città, presente in maniera diffusa e capillare, che mantenga e aumenti il programma di interramento degli elettrodotti e implementi quello di copertura/interramento della tangenziale per la ricucitura dei tracciati.

Infine, crediamo che il PGT vada condiviso, ampiamente e capillarmente, con tutta la cittadinanza (bambini, residenti, lavoratori, anziani, ditte) e con tutte le componenti politiche (maggioranza e opposizione). Un piano così importante non può rimanere nelle “stanze dei bottoni”, ma deve essere trasparente al massimo e il più possibile partecipato.

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