COSA POSSIAMO FARE CONCRETAMENTE A COLOGNO PER COMBATTERE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
CSDinforma agosto 2022 – articolo 2
Quando si conteranno i danni della lunga siccità che ha colpito il Nord Italia quest’estate, a Cologno il bilancio sarà pesante:
- centinaia di alberi morti (soprattutto quelli con apparati radicali superficiali) che hanno impiegato decine di anni a diventare grandi e che dovranno essere sostituiti;
- i prati di molti parchi da rifare: per fare un buon lavoro andranno rivoltati per arieggiare il cotico, concimati e riseminati;
- le aree umide di via Campania, attualmente prosciugati perché si stavano putrefacendo, dovranno essere sottoposte a radicali interventi di “biorestoration” per tornare ad essere serbatoi di biodiversità per flora e fauna.
Purtroppo, però, gli effetti del cambiamento climatico nella nostra città sono destinati ad aumentare nei prossimi anni peggiorando la situazione. Dovremo cioè imparare a convivere sempre più con lunghi periodi senza pioggia e con temperature che sfiorano i 40 gradi, a cui seguiranno immancabilmente eventi piovosi che scaricano in poche ore (o minuti) enormi quantità di acqua che una città troppo cementificata e impermeabilizzata come Cologno non è in grado di “ricevere” e assorbire con l’attuale sistema fognario con conseguenti allagamenti.
A livello planetario le cause del cambiamento climatico che portano ad un aumento delle Temperature sono ormai note:
- aumento delle emissioni di CO2,
- eliminazione delle foreste pluviali tropicali e sub tropicali per far posto a piantagioni agricole,
- deforestazione in Amazzonia,
- crescita incontrollata dei grandi centri urbani,
- cementificazione dei suoli
A questo si aggiunge la perdita di fertilità dei suoli a causa di tecniche agronomiche che sfruttano e impoveriscono terreni fertili: solo in Italia ogni secondo, si perdono due metri quadrati di suolo fertile. Un “lusso” che non possiamo permetterci: per formare solo 1cm di suolo fertile, infatti, sono necessari dai 100 ai 1000 anni.
Inoltre, dovremo sempre più fronteggiare la scarsità d’acqua: secondo un rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche, 3,6 miliardi di persone sono prive di accesso all’acqua potabile, una cifra che potrebbe raggiungere i 6 miliardi nel 2050.
La domanda che molti cittadini si pongono però è “Cosa possiamo fare noi a livello locale e concretamente per prevenire e/o rimediare applicando azioni di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico?”.
Di seguito elenchiamo alcune proposte che ogni candidato sindaco alle prossime elezioni dovrebbe far sue e realizzare in caso di elezione.
- Attuare un programma straordinario di riorganizzazione del patrimonio verde comunale progettando gli spazi verdi con alberi resistenti alla siccità, realizzando aree di spandimento delle acque di pioggia delle strade e dei parcheggi circostanti che così non vanno in fognatura.
- Adottare misure per la tutela del suolo, restituendo ove possibile la sua capacità di drenaggio e di autodepurazione dagli inquinanti e favorendo il ripristino delle coperture vegetali. In concreto, significa prevedere parcheggi autodrenanti in ogni intervento edilizio, sostituire l’asfalto nei parcheggi e imporre parcheggi interrati nei nuovi interventi commerciali e terziari.
- Non sprecare l’acqua potabile educando i cittadini ad un uso e consumo responsabile (diffondere le buone pratiche indicate dal CAP nell’ultimo numero di Qui Cologno).
- Affrontare a livello urbanistico la relazione tra consumo e impermeabilizzazione del suolo e l’aumento del carico idrico immesso nelle reti fognarie, con i relativi aumenti dei costi di gestione e di tenuta del sistema stesso (frequenti esondazioni, squilibri microclimatici, perdita di biodiversità, riduzione della capacità auto-depurativa dei corsi d’acqua, ecc).
- Inserire nel Regolamento Edilizio norme che impongano di applicare sistemi di drenaggio urbano sostenibile sui tetti per il recupero delle acque di pioggia in serbatoi, cisterne, ecc. e il loro utilizzo per realizzare infrastrutture verdi e per l’irrigazione di parchi e giardini. Un impianto per il riutilizzo dell’acqua meteorica proveniente dai tetti è costituito essenzialmente da questi elementi:
- Sistema di raccolta: composto da superficie di raccolta, converse, canali di gronda, bocchettoni, pluviali, pozzetti di drenaggio, caditoie, tubazioni di raccordo;
- Filtro;
- Serbatoio di accumulo con scarico di troppo pieno;
- Pompa;
- Sistema di distribuzione (dotato di sistema di reintegro con acqua potabile).
- Realizzare “aree di bioritenzione” (conosciute anche col nome di “rain garden”) in tutti i parcheggi pubblici (a cominciare da quelli delle tre fermate MM). Si tratta di piccole depressioni del suolo ri-coperte a verde, finalizzate alla raccolta e al trattamento delle acque meteoriche drenate dalle superfici impermeabili circostanti mediante filtrazione e rimozione degli agenti inquinanti. Le “aree di bioritenzione” forniscono anche un efficiente trattamento delle acque di prima pioggia e quindi vanno previste anche negli interventi privati di insediamenti produttivi e terziario/commerciali.
Il progetto per la de impermeabilizzazione dei suoli relativo alle aree retrostanti Villa Casati a Cologno Monzese, finanziato da ERSAF e Regione Lombardia, e gli interventi finanziati al CAP da Città metropolitana con i Fondi europei “Next generation EU”, in via Dalla Chiesa, Via Battisti e Parco Berlinguer, sono un primo positivo segnale per la nostra città. Bisogna continuare su questa strada.
di Antonio Tagliaferri
IMMAGINI PER CAPIRE…
BIBLIOGRAFIA
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Studio finalizzato ad individuare gli interventi multi obiettivo di deimpermeabilizzazione dei suoli relativo alle aree antistanti villa Casati a Cologno Monzese IRIDRA srl Firenze. www.comunecolognomonzese.mi.it
Regione Lombardia DGR XI/ 5135 del 2.08.2021 “PIANO LOMBARDIA L.R. 20/2020 – APPROVAZIONE DEI CRITERI E DELLA CONVENZIONE TIPO PER IL FINANZIAMENTO AI COMUNI DI INTERVENTI DI DE-IMPERMEABILIZAZZIONE E RINVERDIMENTO DI AREE PUBBLICHE PER LA MITIGAZIONE E L’ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI”
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