NON IN MIO NOME

NON IN MIO NOME

“Vita da Consigliera comunale …” di Loredana Verzino – Cologno Solidale e Democratica
|26.07.2016|

Buonasera ai colleghi consiglieri, Sindaco, cittadini,

Il Papa Francesco continua a lanciare appelli al mondo, vorrei leggerne uno dei tanti:

“In questo Anno Santo apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto ….”

Cologno, per bocca del suo Sindaco, non solo non ha risposto a questo grido di aiuto ma ha generato in questa città, che spesso si è adoperata in aiuto agli altri, e lo dimostra il grande numero di associazioni di volontariato sul territorio, un dibattito sui social di inneggio all’odio e alla noncuranza verso chi scappa da territori per diverse ragioni. La frase che si ripeteva era lo slogan della lega, primi i nostri e poi …. Ecco soffermiamoci su questo tema, ma siamo sicuri che questa, come le passate amministrazioni, abbia fatto tutto il possibile per migliorare le condizioni dei “nostri poveri”? Siamo sicuri che in un anno di questa amministrazione, che si è proposta di stravolgere l’immobilismo dell’amministrazione precedente, si siano messe in campo tutte le soluzioni per arginare o quanto meno dare una risposta alle 300 famiglie in attesa di un alloggio? Penso che certi problemi, quali la casa, il lavoro, la sussistenza ai poveri siano endemici, che ogni amministrazione deve fare ogni sforzo per risolverli ma che non riuscirà a estirparli completamente. Poi ci sono le situazioni emergenziali e epocali come questa dei flussi immigratori dai paesi dove c’è la guerra, la carestia, la dittatura … Ora mi chiedo se anche voi, seduti qui stasera, di questa maggioranza, che oggi dite no, al loro posto cosa fareste e cosa farei io? Scapperemmo verso la vita. Da essere umani, prima che in veste di politici o cittadini, ci si deve ispirare a valori quali la solidarietà, la fraternità, l’accoglienza in prima battuta. Poi si può essere d’accordo che esiste un problema drammatico di risorse scarse o inesistenti, ma anche che queste proclamate scarse risorse sono alibi, scuse. Penso che l’ondata emotiva a favore della sicurezza debba essere favorita attraverso il dialogo e la pretesa di legalità. Prima di tutto le regole vanno sempre rispettate da chiunque e soprattutto andrebbero spiegate. Non penso che l’atteggiamento di accoglienza “buonista”, assistenziale possa essere l’unica risposta ma nemmeno l’atteggiamento del NO con pregiudizi può essere tollerato, così come il nostro Sindaco ha fatto a nome di tutti i Colognesi, e stasera qui c’è una buona parte di cittadini che non condividono questa scelta e la manifestano, NON NEL MIO NOME. La questione degli stranieri non è solo una questione di sicurezza., non deve essere tutto in mano al prefetto e quindi di ordine pubblico (ENTRANO ILLEGALMENTE SONO UNA MINACCIA). La politica NON DEVE RAGIONARE CON PROCLAMI IDEOLOGICI, ma bisogna lavorare a progetti che si basano sull’ospitalità fondata sui patti chiari di socialità e di regole condivise, in attesa di una politica di ampio respiro europeista e internazionale. Non possiamo berci solo la notizia di cronaca nera e mai e dico mai raccontarci le tante storie positive di donne e uomini che lavorano nelle nostre case, con i nostri nonni, nelle aziende edili, nelle aziende agricole, dove lo sfruttata mento a volte si accompagna con la morte di fatica. Quindi Sindaco lei ha commesso un errore a parlare a nome di tutti noi Colognesi, quel NO secco a Sala rimarrà indelebile nella nostra storia come ad un rifiuto al quale noi non siamo abituati per tradizione, perché Cologno è terra di immigrazione da molti anni.

(Mio intervento in Consiglio Comunale sulla questione dell’accoglienza dei profughi)

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