SE IL SINDACO LEGHISTA NON SA TENERE LA SUA MAGGIORANZA, SI DIMETTA E VADA A CASA

SE IL SINDACO LEGHISTA NON SA TENERE LA SUA MAGGIORANZA, SI DIMETTA E VADA A CASA

Comunicato Stampa del 16.11.2016

Assessori che vanno, assessori che vengono, assessori revocati, neonominati, ridimensionati. Consiglieri che si spostano di qui e di lì, a Cologno i migranti non li abbiamo in città ma nelle stanze di Villa Casati. Da Forza Italia alla Lega (Brasacchio è ormai data in quota Lega), da liste civiche a Fratelli d’Italia e poi ancora nell’Udc, consiglieri che rimangono sulla loro poltrona anche se il loro partito è uscito dalla maggioranza e, infine, lettere anonime che denunciano presunti intrallazzi. Insomma, uno spettacolo indecente.

Per capire, oggi, da chi è amministrato il Comune si devono sudare sette camicie. L’unico fermo al suo posto è il Sindaco leghista ma sembra che si limiti a sorridere e a dare pacche sulle spalle perché qualcun altro, sussurrano nel Palazzo, fa la parte del leone per lui.

«Però le strade sono pulite, un po’ di alberi vengo no potati …». Vero. Peccato che non si aggiunga che, quando sono pulite a dovere (e non sempre accade), lo si deve ad Econord, la ditta che vinse il tanto discusso appalto del 2014, ed anche la potatura di una decina di alberi la si deve al considerevole risparmio di un altro appalto sul verde, fatto dalla precedente Giunta Soldano.

Per il resto, questa Giunta si è distinta per i suoi provvedimenti antidemocratici stile Trump: no ai profughi, chiusura delle Consulte di Zona, chiusura dello Sportello per Stranieri, chiusura annunciata del Centro Donne, trasferimento della delega sulla Casa dai Servizi sociali all’urbanistica, revisione del Piano di Governo del Territorio con conseguente riduzione dell’housing sociale e premio ai privati con diritto di costruzione, aumento delle tasse e delle tariffe dei Servizi, ecc. Un disastro.

Ed ora la paralisi. Nel Consiglio Comunale i voti dell’opposizione sono ormai pari a quelli della maggioranza, l’ago della bilancia è il Presidente del Consiglio in quota Forza Italia. Il centro destra non può permettersi assenze, altrimenti viene meno il numero di voti necessario per approvare gli atti. Trascorreranno altri giorni e mesi per capire se il tal consigliere di Forza Italia è dentro o fuori, se il tal gruppo dei quattro si è rafforzato e a scapito di chi e per cosa, se qualcuno sta contrattando sottobanco poltrone, ecc.

Un fatto è sotto gli occhi di tutti: il Sindaco leghista e la sua maggioranza di centro destra dimostrano di non saper governare questa città e, quando lo fanno, non ne hanno a cuore gli interessi generali, la crescita economica, sociale, culturale e democratica. Peggio di così è impossibile fare.

Cologno Solidale e Democratica esprime la sua indignazione per quanto sta succedendo nelle stanze di Villa Casati: è un modo di far politica contro cui abbiamo sempre combattuto. Questi mali si chiamano incultura, personalismo, trasformismo e opportunismo; generano antipolitica e sfiducia del cittadino nelle istituzioni.

Se l’Egregio Signor Sindaco non sa tenere insieme la “maggioranza” che lo ha eletto, si dimetta e vada a casa. (“Maggioranza” tra virgolette: l’Egregio Signor Sindaco, infatti, è stato eletto da una esigua minoranza di colognesi, ora ancor più ridotta con l’uscita di Forza Italia).

Noi pensiamo che la nostra città meriti ben altro d i un Sindaco leghista sostenuto da un centrodestra sgangherato quindi, se la coalizione che ha candidato il Sindaco e vinto le elezioni amministrative non esiste più, la parola deve tornare ai cittadini.

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Vol_CSD_MaggioranzaDivisa_16Nov2016.pdf