SULLA “CACCIA AL TESORO” DI MARIO CAMINITI E GIULIO FACCHI

SULLA “CACCIA AL TESORO” DI MARIO CAMINITI E GIULIO FACCHI

Nelle due puntate di “Caccia al tesoro” di Mario Caminiti e Giulio Facchi, mi pare che i punti su cui vengono sollevate obiezioni e perplessità (anche “maliziose”) siano fondamentalmente due: il primo riguarda la CESED sostituita da EDUCO (a partire da marzo 2012), il secondo la Scuola d’Italiano per stranieri.

1) CESED-EDUCO. I servizi scolastici furono affidati alla CESED con regolare gara a evidenza pubblica nel 2006 per una durata di tre anni più tre di eventuale riaffido, nel pieno rispetto del D. Lgs. 163/2006, il vecchio codice dei contratti.
La CESED non ha chiesto che le venisse rinnovato il servizio (aveva già un regolare contratto fino al 31.08.2012!…) , ha chiesto solo che venisse prorogato l’accordo ex art. 5 DPR 210 /2007, e cioé ha chiesto che il Comune, in considerazione della difficile situazione economico finanziaria della cooperativa e della sua carenza di liquidità, anticipasse ai lavoratori il pagamento delle rispettive retribuzioni. Ovviamente tali pagamenti sono stati tutti detratti dalle fatture relative al servizio svolto da CESED.
A margine, segnalo che in quel periodo i Comuni (compreso il nostro) pagavano i fornitori con ritardi anche di 6/8 mesi rispetto alle scadenze, contribuendo così in maniera significativa alla situazione di criticità delle aziende stesse. La situazione diventava pesante soprattutto per cooperative come CESED, i cui costi maggiori erano costituiti dagli stipendi del personale. (Successivamente è stata approvata una legge nazionale per sbloccare i pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni). Ricordo anche che l’Amministrazione di Cologno Monzese siglò degli accordi con degli Istituti bancari perché concedessero prestiti a tassi agevolati a favore dei creditori del Comune…proprio per ovviare a tali situazioni!
La CESED non era in “procedura fallimentare”. Essendo una cooperativa, stava per essere attivata “la procedura di liquidazione coatta amministrativa”; così di fronte alle difficoltà economiche, per garantire la prosecuzione dei servizi verso minori e disabili, ci si è avvalsi della facoltà prevista dall’art. 5 del Dpr 207/2010, che consentiva, su richiesta sia dei lavoratori che dell’appaltatore, di pagare gli stipendi direttamente ai lavoratori.
Questa operazione si è svolta per tutta la durata della crisi, fino a quando una parte dei lavoratori di CESED si è costituita in una cooperativa sociale (EDUCO) che ha rilevato i contratti di CESED, come previsto dall’art. 116 del D. Lgs. 163/2006.
La fase della crisi di CESED e della surroga per il pagamento delle retribuzioni si è svolta in collaborazione con il tribunale di Monza.
In questi procedimenti non c’è niente di segreto o di anomalo. È tutto trasparente e dichiarato negli atti regolarmente conservati in ufficio e, dunque, verificabili.
È ovvio che, essendo in essere con il Comune di Cologno Monzese, sia il contratto dei servizi scolastici che quello della Scuola di Italiano, tutti questi servizi sono passati a EDUCO.
L’affidamento della Scuola di Italiano a CESED e poi a EDUCO, è avvenuta nel rispetto dell’art. 57 del vecchio codice dei contratti, dopo aver accertato la sussistenza di tutti i requisiti di legge per questo passaggio. Di tutto questo viene dato atto nelle determine di affidamento del contratto principale (quello dei servizi scolastici).

2) Sulla più o meno “vicinanza” di EDUCO al sottoscritto e a CSD, credo che si debbano chiedere lumi ad Alessandro Del Corno. CESED vinse la gara nel 2006, quando l’Assessore alla Pubblica Istruzione era lui. E preferisco non aggiungere altro. Ho troppo rispetto per la professionalità e la dignità delle responsabili di “EDUCO”. Di fronte alle difficoltà di CESED (che giuridicamente non è mai fallita!), ebbero il coraggio, nel pieno rispetto della legge (art. 116 del vecchio codice dei contratti), di dar vita ad un’esperienza di cooperativa sociale tutta colognese, rischiando di persona e molto.
Purtroppo, la storia di questa cooperativa è stata breve: dal 2012 al 2015. Infatti, con determina dirigenziale n. 550 del 3 luglio 2015 si è preso atto della cessione di ramo d’azienda da “EDUCO” cooperativa sociale a “PROGETTO A”.
Ma se Caminiti e Giulio Facchi desiderano conoscere e far conoscere meglio questa vicenda ai cittadini di Cologno (perché, detto inter nos, si presentano come portavoce degli onesti che fanno luce sui “misteri”), non devono far altro che rivolgersi all’attuale Assessore alla Pubblica Istruzione: mi risulta che sia stata per anni dipendente della cooperativa CESED e collega degli attuali responsabili delle cooperative PIANETA AZZURRO e PROGETTO A, cooperative nelle quali sono confluiti tutti i fuoriusciti di CESED: educatori, amministrativi e quadri con funzioni direttive.

3) SCUOLA D’ITALIANO PER STRANIERI. La storia di questa scuola comincia nel 1992, durante la mia prima esperienza assessorile. Gli assessori alla Pubblica Istruzione venuti dopo di me (Besutti, Losi, Del Corno) hanno tutti confermato questi servizi istituzionali offerti ai nostri cittadini stranieri. Confermato e, spesso, consolidato e innovato. Ad esempio, nel 1996, Besutti istituì dei laboratori linguistici di prima alfabetizzazione. Il 20 luglio del 2006, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Alessandro del Corno, informò la Giunta che, a partire dall’anno scolastico 2006/07, non era più possibile incaricare il personale impegnato in questi servizi «con contratti di collaborazione coordinata a progetto». La Giunta espresse allora parere positivo sulla proposta di affidare alla cooperativa vincitrice dell’appalto dei Servizi scolastici comunali (CESED), la gestione dei Servizi per i cittadini stranieri, dei corsi di lingua italiana e del Centro Interculturale Donne. Si decise, in parole povere, di proseguire l’esperienza “agganciandola” all’appalto complessivo dei Servizi educativi e scolastici, secondo l’art.57 del D. Lgs. 12 aprile 2006 n. 163 sui servizi integrativi o complementari (denominato, guarda un po’, “procedura negoziata senza previa procedura di gara”).
L’integrazione presentava vari inconvenienti: a cominciare dal pagamento degli stipendi agli insegnanti. Allora, volendo farla finita con una gestione del giorno per giorno e dell’anno per anno, ci siamo posti come Amministrazione l’obiettivo di dare continuità e stabilità a un’esperienza culturale e didattica di eccellenza. L’abbiamo raggiunto con i mezzi che la legge ci metteva a disposizione.
Sfido chiunque a dimostrare che la procedura di cottimo fiduciario (ex art 125 D. Lgs 163/2006 lavori servizi e forniture in amministrazione diretta) per un contratto sottosoglia (cioè, al disotto dei 200.000 € ) e di materia culturale-educativa (che a rigore è anche escluso dall’ambito di applicazione dell’allora vigente Codice dei contratti: cfr. art. 20 D.Lgs. 163/2006) sia illegittima o sbagliata. Al contrario si tratta dello strumento amministrativo specificamente previsto per questo tipo di appalto.
È stato preparato su “misura”? Io ritengo di no. La richiesta della certificazione DITALS (Didattica dell’italiano come lingua seconda) è segno di serietà da parte del Comune. Vuol dire che per questo specifico Servizio s’intendeva assumere soltanto personale specializzato.
Ad ogni buon conto, il contratto è durato dal 2014 al 2017. Nel 2015, quando si è insediato l’attuale Sindaco e ha ricevuto la delega l’attuale Assessore alla Pubblica Istruzione, se avessero notato qualcosa di sospetto, si potevano recare tranquillamente dal magistrato.

4) A questo punto, qualche considerazione di carattere più generale.
Nella discussione finora avvenuta ci sono state numerose sollecitazioni ad entrare nel merito delle questioni sollevate. Credo di averlo fatto a sufficienza in questa nota e sono disponibile ad ulteriori chiarificazioni che si rendessero necessarie, a patto che l’intento non sia diffamatorio e si evitino epiteti ingiuriosi come quelli usati da qualcuno degli intervenuti. “Personalizzare” è oltremodo scorretto.Le delibere di Giunta non sono delibere di Salzarulo. Sono state istruite sicuramente dagli Uffici della Pubblica Istruzione, di cui come assessore avevo la delega, ma sono state approvate collegialmente e legittimate dal Segretario Comunale. Ho troppo rispetto per la loro intelligenza per pensare che non sapessero cosa approvavano o cosa legittimavano. Lo stesso dicasi per le determine dei dirigenti. Gelosi della loro autonomia, hanno sempre svolto con molta cura e diligenza il loro lavoro. Il nostro rapporto, quindi, è stato sempre improntato al rispetto delle reciproche competenze, secondo quanto previsto dell’art.107, comma 3 del “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali” (D.Lgs. 276/2000). Il che non vuol dire che come assessore non fossi informato o che non ci fossero relazioni tra me e i dirigenti o funzionari; ma relazioni non vuol dire interferenze, né richieste e/o interventi su atti come elaborazioni di bandi, procedimenti di gara, assegnazioni, ecc. ecc…Non era mio costume ed ogni dirigente o funzionario che ha avuto a che fare con me può essermi testimone. Abbiamo sempre discusso di servizi e progetti. Come assicurare efficacia, efficienza e qualità era un loro compito. Il mio era quello di discutere con loro, fornire idee (se ne avevo) e, soprattutto, cercare di garantire, compatibilmente col quadro generale del bilancio comunale, le necessarie risorse finanziarie…
Confesso di aver avuto a che fare con ottimi funzionari e dirigenti. Tra parentesi, non riesco a capire perché l’attuale Assessore alla Pubblica Istruzione si sia voluto privare della loro collaborazione.

5) In conclusione:
a) Nel momento in cui CESED è entrata nella “procedura di liquidazione coatta amministrativa” non c’è stata nessuna proroga o rinnovo di servizio (il contratto scadeva il 31 agosto 2012).
b) Quando una parte dei lavoratori di CESED si è costituita nella cooperativa sociale EDUCO, questa ha rilevato i contratti di CESED in piena legittimità (art. 116 del D. Lgs. 163/2006).
c) L’affidamento della scuola di italiano a CESED e poi a EDUCO, è avvenuta nel rispetto dell’art. 57 del D. Lgs. 12 aprile 2006 n. 163 sui servizi integrativi o complementari, dopo aver accertato la sussistenza di tutti i requisiti di legge per questo passaggio. Di tutto questo viene dato atto nelle determine di affidamento del contratto principale (quello dei servizi scolastici).
d) In questi procedimenti amministrativi non c’è niente di misterioso, di segreto o di anomalo. È tutto trasparente e dichiarato negli atti regolarmente conservati in ufficio e, dunque, verificabili.
e) Sulla più o meno “vicinanza” di EDUCO al sottoscritto e a CSD, chiedere lumi ad Alessandro Del Corno e sulla storia della cooperativa CESED e del suo passaggio a PIANETA AZZURRO e PROGETTO B (in cui è confluita EDUCO), rivolgersi all’attuale Assessore alla Pubblica Istruzione
f) La storia della Scuola d’Italiano per stranieri non era quella di una “cara sconosciuta”. Aveva alle spalle un quarto di secolo. Noi abbiamo avuto il merito di dare continuità e stabilità a un’esperienza culturale e didattico-educativa di eccellenza (e lo confermano i dati e le relazioni agli atti). Il Sindaco e l’attuale Giunta hanno voluto distruggere questa esperienza. Non ci sarà nessuna “caccia al tesoro” che potrà far dimenticare quest’atto politico.
g) Le delibere di Giunta non sono delibere di Salzarulo. Sono state istruite sicuramente dagli Uffici della Pubblica Istruzione, di cui come assessore avevo la delega, ma sono state approvate collegialmente e legittimate dal Segretario Comunale. Lo stesso dicasi per le determine dei dirigenti coi quali ho intrattenuto un rapporto improntato sempre al rispetto delle reciproche competenze. (art.107, comma 3 D. Lgs 276/2000).

Sperando di aver chiarito dubbi e perplessità, ringrazio per l’ospitalità.

DONATO SALZARULO
19 Ottobre 2017