
Primo maggio
Oggi, 1° maggio, celebriamo la Festa dei Lavoratori e delle Lavoratrici, un’occasione importante per riflettere sulle condizioni del lavoro in Italia.
In questi giorni, il Presidente Mattarella ha richiamato l’attenzione su un tema cruciale:la questione dei salari bassi resta allarmante.
I salari, infatti, rimangono inferiori aquelli del 2008, e ciò accade in un contesto aggravato dall’aumento dell’inflazione, che ha ulteriormente eroso il potere d’acquisto, facendo diminuire i salari reali.
Secondo i dati dell’OCSE, tra il 1991 e il 2022, gli stipendi in Italia si sono ridotti dell’1%, a fronte di una crescita registratanegli altri Paesi dell’Unione Europea.
Questo ha comportato una perdita significativa del potere economico per molte famiglie italiane, incidendo negativamente sulla qualità della vita.
Il fenomeno dei salari insufficienti ha anche ripercussioni sul piano demografico: sempre più giovani, anche con alte qualificazioni, scelgono di lasciare l’Italia in cerca di opportunità migliori all’estero, causando una progressiva perdita di capitale umano per il nostro Paese.
Il Capo dello Stato ha inoltre denunciatocon forza lo sfruttamento che colpiscemolti lavoratori migranti, i cui salari sonoin media inferiori del 25% rispetto a quellidegli italiani, e che spesso vivono in condizioni di grave precarietà, fino a essere vittime di fenomeni come il caporalato.
A tutto questo si aggiunge una piagaintollerabile: le morti sul lavoro. Ognianno centinaia di persone perdono la vita mentre svolgono il proprio mestiere. È una tragedia che non può essere consideratauna fatalità, ma il segno di un sistema cheancora troppo spesso sacrifica la sicurezza in nome del profitto.
In questa giornata, è nostro dovere ribadire che il lavoro deve essere dignitoso, sicuro, equamente retribuito e rispettoso dei diritti.
Cambiare questa situazione è possibile: il prossimo referendum sul lavoro rappresenta un’occasione concreta per promuovere giustizia sociale e per migliorare le condizioni dei lavoratori.
Che sia davvero una festa del lavoro.
Per tutte e tutti.
