IL CENTRO RICREATIVO DIURNO ESTIVO 2021 DI COLOGNO: DISPONIBILITÀ DA PREFISSO TELEFONICO

IL CENTRO RICREATIVO DIURNO ESTIVO 2021 DI COLOGNO: DISPONIBILITÀ DA PREFISSO TELEFONICO

La pandemia da Covid19 sta allentando la carica di contagiosità, dal 14 giugno la Lombardia è entrata in zona bianca. Alle lavoratrici e ai lavoratori che in questi mesi hanno lavorato in modalità agile (detto anche “smart working”) rientreranno in presenza. La scuola ha chiuso i battenti l’8 giugno e riaprirà a metà settembre e le famiglie, soprattutto quelle senza il supporto dei nonni, sono in seria difficoltà.

Rocchi   ha inserito   nel programma elettorale il centro ricreativo pubblico per il periodo estivo ed anche per le vacanze invernali. Questa “promessa” è stata riservata solo a poche famiglie. Infatti, l’amministrazione comunale il 14 maggio 2021, con grande ritardo, ha pubblicato il bando dei centri estivi diurni in tre scuole dell’infanzia, con disponibilità complessiva di 108 posti, e in due scuole primarie, con disponibilità complessiva di 84 posti a settimana. Questi numeri, se comparati con la popolazione studentesca effettiva, 4.700 studenti tra infanzia e primaria, soddisfano una percentuale del 4%. La disponibilità offerta è da prefisso telefonico!  I posti disponibili erano già esauriti il giorno stesso dell’apertura del bando. Senza considerare che il sistema era andato in tilt. Ma qualche dubbio all’amministrazione deve essergli venuto, perché in contrasto con quanto espresso nel bando i posti sono stati aumentati. A detta del Dirigente del Servizio Pubblica Istruzione tutte le domande sono state soddisfatte. Ma è veramente così? Dai dati in nostro possesso dagli iniziali 42 posti a settimana per primaria, visto che le domande sono state molte, siamo arrivati a una media nelle 7 settimane dai 66 a 75 posti, al di sotto del doppio.

Un assessore alla Pubblica Istruzione attento e avrebbe fatto un lavoro di rete per tempo tra le numerose realtà associative e di volontariato presenti nella città e non solo una mera pubblicazione delle proposte di privati nel sito del comune. Soprattutto, un assessore attento avrebbe sfruttato l’iniziativa della Regione Lombardia “Estate insieme” che fornisce ai Comuni 10 milioni di euro per farsi promotori di un’offerta estiva per bambini e ragazzi da realizzare in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati del territorio. Invece l’amministrazione Rocchi, ben attenta a dipingere le pareti delle scuole, non lo è così tanto ai reali bisogni delle famiglie, costringendole di fatto ad arrangiarsi. La richiesta è avanzata soprattutto da coloro che non hanno aiuti parentali, da famiglie monoparentali, da famiglie che non possono permettersi scuole estive private con costi elevati. Chi è rimasto fuori dal sistema pubblico ha cercato risposte negli oratori feriali che, con grande difficoltà per le restrizioni dovute al covid19, per quest’anno si sono organizzati solo per la mezza giornata. Alcuni comuni vicini al nostro hanno organizzato il tempo scuola per l’estate usufruendo delle opportunità messe a disposizione dalla Regione e dallo Stato. Dopo mesi di restrizioni gli studenti hanno bisogno di relazioni e di socialità, hanno bisogno di recuperare lacune didattiche causate dalla scuola a distanza. Non è difficile comprendere che ogni sforzo andava fatto per aiutare queste famiglie e che tenere aperte poche scuole è un danno enorme alle famiglie, agli studenti e alla società del domani. L’assessore Perego alla Pubblica Istruzione non è rimandato a settembre ma sicuramente questa è una sonora bocciatura già a fine anno scolastico.

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